All’interno dell’ebook ci saranno anche delle immagine fotografiche, link per approfondimenti a Wikipedia e Treccani e ancora Soundtrack con collegamenti direttamente a Youtube. Sono inoltre disponibili i link ai podcast originali, a cura di FilNoir.net, dei primi due capitoli del romanzo.
A presto per altri aggiornamenti e per gli extra sull'ebook di Like the Moon.
In questi giorni i siti, i blog, i profili facebook di associazioni e di singoli individui (sordi e udenti) si sono riempiti di lettere e di video di protesta contro la LMG (linguaggio mimico gestuale) e in difesa della LIS.
L’Italia ha firmato la Convenzione sui diritti delle persone sorde dell’ONU il 30 marzo 2007 a New York e l’ha ratificata a Roma i 24 febbraio 2009(fonte ENS di PIsa- Roberto Petrone). Ma nonostante questo impegno ufficiale la LIS non ha ancora ottenuto il riconoscimento. Inoltre, oltre il danno anche la beffa!, c’è chi vuole declassare la LIS a LMG. Tutto ciò non può che suscitare sdegno e proteste.
Di seguito, in difesa della LIS proponiamo una testimonianza scritta da un’allieva di un corso LIS e una selezione di video realizzati dalla comunità sorda e dai loro sostenitori. Vi invitiamo a firmare la petizionehttp://www.petizionionline.it/petizione/lingua-dei-segni-italiana/848 e a farla firmare a quante più persone possibile e apartecipare alla manifestazione del 25 maggio a Roma (info più sotto)
Un caloroso ringraziamento a Stella Robi che si è offerta di ospitare queste testimonianze sul suo blog e a tutti coloro che vorranno far circolare queste informazioni.
Annalisa Uccheddu, allieva I° livello Corso LIS presso ENS di PISA
Testimonianza
Petizione a favore della Lingua dei Segni Italiana (LIS), perché venga riconosciuta come lingua vera e propria.
Molti sordi l’hanno scelta come forma di comunicazione: è una lingua con tanto di vocabolario, regole sintattiche e grammaticali, e non una serie di gesti fatti a caso, come pensa qualche politico che vuole declassare la LIS a LMG ( linguaggio “mimico-gestuale”). Dire: “vabbé, che cosa cambia? è più meno lo stesso!” equivale a ficcare la testa nella sabbia ancora più in fondo di quanto non facciamo ogni giorno davanti ai problemi altrui. Per voi cambia qualcosa se da un giorno all’altro vi vengono a dire che la vostra lingua madre non è una lingua, ma è PIU’ O MENO una lingua? Magari un giorno vi dicono che quell’animale che abbaia si chiama “gatto” e quell’animale che miagola si chiama “cane”: e voi non potete opporvi, o appellarvi a nessun vocabolario o regola, perché la vostra non è una lingua, non ha regole, chiunque la può modificare come vuole!!!
È così che faranno: ridurranno la LIS allo status di “linguaggio”, fino a farne perdere totalmente il senso di lingua intesa come “codice il cui senso è stabilito in maniera inequivocabile e di comune accordo da un insieme di persone“. Questo cambiamento significa togliere uno strumento di comunicazione fondamentale a migliaia di sordi: a chi conviene far questo? Basta l’ignoranza a giustificare le scelte superficiali e insensate di certi politici?
Per una volta facciamo un gesto GRATUITO e disinteressato. Firmiamo tutti la petizione a favore della LIS. Per gli udenti non cambia niente, per i sordi è VITALE!
Daniela Meloni, allieva del 2° livello del Corso LIS presso l’ENS di Cagliari
Piccolo e gradito fuori onda per questa simpatica favoletta scritta da una mia straordinaria amica di 6 anni, ops scusate, 6 anni e mezzo!!! Grazie, fantasticaGiulia!!!
Lily camminava per il vicolo, sentiva il rumore dei propri passi ed era certa che chiunque fosse lì ad aspettarla, magari nascosto in uno dei tanti angoli bui, sapeva perfettamente che lei stava arrivando. Si guardò intorno cercando di scorgere una figura. Non c’era anima viva, ma era comunque certa che lui fosse lì a guardarla arrivare.
Dio, Dio ti prego, aiutami... Ma Dio poteva aiutarla? Nessuno poteva aiutarla!
Scorse in lontananza, quasi alla fine del vicolo, il bidone rosso che la voce le aveva detto avrebbe trovato. Accelerò il passo e poi cominciò a correre non smettendo mai di lanciare intorno sguardi timorosi, sicura che da un momento all’altro qualcuno le sarebbe piombato addosso, magari alle spalle. Arrivò al bidone rosso e con un gesto rapido aprì la borsetta, estrasse la busta, quasi la tirò sul coperchio di ferro, si girò e riprese a correre. Ebbe l’impressione di sentire dei passi dietro di sé. Corse più forte, ma più correva più le sembrava che i passi fossero vicini. Oddìo, eccolo! Lily inciampò e cadde a terra. E’ finita! Rimase per un secondo con gli occhi chiusi e il fiato sospeso. Niente. Nessun colpo, nessun aggressore, niente... Aprì gli occhi e si girò verso il bidone rosso, nessuno neanche lì. La ragazza si rialzò e riprese a correre. E’ possibile che mi lasci andare in questo modo?!
Arrivò rapidamente all’uscita del vicolo, di nuovo nessuno. Prese la strada da dove era giunta pochi, ma lunghissimi minuti prima e continuò a correre. All’improvviso un portone si aprì, proprio quando lei vi stava passando davanti e un braccio l’afferrò per la vita. Lily cercò di urlare ma le mancò il fiato, il portone si richiuse con un forte schianto. Lei e l’aggressore erano chiusi dentro.