mercoledì 26 maggio 2010

Vaniglia



Dopo quella notte per diverso tempo è calato il buio, poi…
Poi non so come e perchè, ma adagio la mia vita ha ricominciato a scorrere. Pian piano ho ripreso a parlare di altre cose, a uscire, a lavorare, ad andare in vacanza, a dormire, a festeggiare, a fare l’amore… Ora è tutto tranquillo, sotto controllo, normalizzato, quella notte l’ho rimpicciolita in modo che potesse entrare in una minuscola scatola che ho poi riposto con cura nell’angolo più segreto e buio della mia memoria. Se ne sta lì, buona buona, mentre io mi abbronzo al sole… fino a quando… solo se… basta così poco… e maledico…
Maledico quell’odore dolciastro che mi stende al tappeto, che mi fa stramazzare e mi lascia impietrita. Mi si inchioda nella testa, è vaniglia. Un innocuo Arbre Magique che mi riporta lì, in quell’istante per me crudelmente eterno. E allora capisco che è stato tutto un bluff, con gli occhi sbarrati sento la scatolina ingigantirsi, il suo contenuto lievitare fino a scoppiare e allora tutto, ma proprio tutto, prende forma davanti ai miei occhi terrorizzati e vedo…
Vedo con chiarezza incredibile, con la vista di un miope che si rimette gli occhiali, tutti i particolari: l’auto veloce, il volante in radica, i sedili di pelle, il luccichio del portachiavi in argento, le lucette arancioni del cruscotto, il tergicristalli che spazza via l’acqua e sento…
Sento il rumore della pioggia, la voce di Ligabue quando arriva a dire “posso solo questo sogno scusa per la mia fantasia”, la risata familiare di Dario e avverto…
Avverto il tocco delicato delle sue dita tra i miei capelli, il suo sguardo dolce, l’armonia che ci legava e poi…
Poi vedo la strada impazzire, sento il boato scoppiarmi nella testa e avverto la fine in un solo istante e allora…
Allora mi concentro, deglutisco con forza mandando giù l’amaro boccone perché devo rassegnarmi a fare i conti con la realtà: solo apparentemente si dimentica. Non serve a niente nascondere. Puoi solo illuderti di poter racchiudere la memoria in una scatola. Lei è lì, una bomba a orologeria, solo in attesa, ma programmata per esplodere.

3 commenti:

  1. Una volta ho appeso l'arbre magique alla vaniglia nel mio armadio... non potevo più aprire l'armadio o indossare qualcosa!!! Però è vero, ogni volta che mi capita di risentire quell'odore ripenso al mio armadio!!!
    Carino il racconto!

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  2. Wow Stella,carinissimo il racconto....però mi chiedevo:ha un continuo o finisce così???

    Micky <3

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  3. No, Miky non continua... è solo un racconto breve... come un pensiero!! Grazie!!! ;)

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